Quanto è comune e diffusa l’abitudine di fare marketing tramite la paura? Quanti messaggi di marketing si possono riassumere con “Sei in difficoltà, soffri. Sei di fronte ad una sfida che non puoi fronteggiare da solo, e che solo io posso aiutarti a superare. Sono la tua sola via di uscita da una situazione intollerabile” ?
Ora, siamo chiari: è una scelta comprensibile, è una scelta efficace, è una scelta facile. C’è un’intera letteratura in merito, riguardo al generare condizioni di svantaggio e pericolo percepito a cui poi offrire una soluzione.
Ma è accettabile? È etico? E soprattutto – è davvero necessario fare marketing generando paura e sofferenza?
La risposta è no: ci sono modi di far cambiare prospettiva alle persone, anche su questioni di grande importanza, senza dover necessariamente fare leva sulla generazione di uno stato di ansia, preoccupazione, disagio o paura. Eccone alcuni che potrebbero rivelarsi preziosi:
1. Parlate di esperienze positive!
Cosa volete provino i vostri clienti quando stanno lavorando con voi? Probabilmente entusiasmo, successo, sicurezza. Parlate di questo tipo di sensazioni e di emozioni: sono desiderabili, e catturano l’attenzione, anche se non si pone prima il proprio ascoltatore in una situazione di preoccupazione e ansia.
2. Non sottraete il potere ai vostri clienti!
Parlare ai vostri clienti di loro stessi come di persone perse in una situazione irrisolvibile, dalla quale voi rappresentate la sola possibile via di uscita, significa immaginarle – e farle sentire – come impotenti, vittime delle situazioni. Riconoscete invece il loro potere di decidere e di cambiare e migliorare, e che voi siete solo un possibile strumento.
3. Lavorate per abbassare il livello di ansia!
Certo: non è facile, soprattutto di fronte ad un problema reale e che richiede soluzione, evidenziarlo e parlare di come lo si può risolvere senza generare automaticamente uno stato di disagio. Ma sforzatevi di focalizzare il vostro messaggio sulle prospettive positive, sul miglioramento, piuttosto che sul pericolo e sulla difficoltà attuale.
4. Ragionate sul vostro atteggiamento interiore!
Analizzate bene il vostro modo di affrontare i problemi che riguardano voi: non siete per caso voi, per primi, preda di paure interiori che vi bloccano e vi paralizzano? Spesso è per questo che si è portati a proiettarle sugli altri nei propri messaggi e nelle proprie proposte. Iniziate a vedere voi stessi come ricchi e carichi di energie e potenzialità, e presto vedrete nuovi modi di proporre una soluzione agli altri.
6. Decidete da professionisti!
Cosa distingue un professionista da un semplice dilettante? In una situazione difficile, complessa, problematica, il professionista mantiene il sangue freddo e decide in base a dati reali, non alla paura del momento. Fate lo stesso, sempre: anche di fronte ai momenti complessi o di crisi, domandatevi come agirebbe il vostro io più professionale e sereno. I risultati non tarderanno ad arrivare!