Gli antichi Etruschi sono stati il primo popolo a costruire una civiltà nel cuore dell'Italia, gettando le basi per la creazione di quello che, nel corso dei secoli successivi, sarebbe diventato il continente europeo.
Il loro sviluppo è stato antecedente rispetto a quello degli antichi Romani. Ecco da dove partire per comprendere l'impronta che hanno lasciato nella storia della civiltà.
La storia di un popolo innovativo
Il progresso della civiltà etrusca è stato davvero sorprendente, creando dal nulla una popolazione dedita all'arte e all'intrattenimento, alla religione e al rispetto nei confronti delle donne.
Se ne ha notizia a partire dall'VIII secolo a.C., con la presenza degli Etruschi in un'area compresa tra i fiumi Arno e Tevere. Non a caso, quella zona ha preso il nome di Etruria, poi diventata Toscana. In seguito, la loro influenza arrivò fino al Veneto e giù fino in Campania.
Il maggior splendore fu raggiunto intorno al IV secolo a.C., un'epoca storica caratterizzata dalla realizzazione di oggetti artistici di alto livello, come ad esempio il sarcofago degli sposi e la lupa di bronzo.
Inoltre, gli Etruschi ebbero il merito di valorizzare la figura della donna, oltre a sviluppare le pratiche divinatorie e a influenzare inizialmente la civiltà futura romana, prima di esserne assorbita nel 396 a.C.
Cosa sapere sulle origini della civiltà etrusca
Le origini degli Etruschi sono ancora oggi avvolte nel mistero. Buona parte degli scritti ritrovati non è stata compresa e tradotta e l'antica lingua del popolo non ha nulla a che fare con altri idiomi conosciuti. Uno storico greco, Erodoto, citò il nome di Tirreno, un fondatore intriso di leggenda.
Questo eroe fuggì dall'Asia Minore e si stabilì in Italia. Al contempo, lo storico Dionigi di Alicarnasso era convinto che il popolo fosse di origine italica, mentre il latino Tito Livio credeva che provenisse dall'Europa centrale.
Al giorno d'oggi, sappiamo che la civiltà degli Etruschi deriva direttamente da quella dei Villanoviani, così chiamati perché ritrovati per la prima volta presso la località di Villanova, nei pressi dell'attuale Bologna. Anche questo popolo prosperò e si diffuse tra il IX e l'VIII secolo a.C., proprio dove sarebbe fiorita la civiltà etrusca.
Al tempo stesso, numerose influenze provennero da gruppi greco-anatolici, che nel VIII secolo attraversarono le rotte del Mediterraneo e crearono le colonie della Magna Grecia nell'Italia meridionale.
Un'ascesa fulminante
L'ascesa degli Etruschi si fece più veemente tra il VII e il Vi secolo a.C., con la capacità di dominare sul Mar Tirreno.
Fondarono città molto importanti come Perugia, per un'espansione dovuta all'esigenza di trovare nuovi terreni coltivabili e di aumentare i commerci interni, tenendo sotto controllo gli scambi del Mar Tirreno e non solo.
Nel 540 a.C., l'espansione degli Etruschi toccò anche il Mediterraneo occidentale. In seguito a un'alleanza stretta con i Cartaginesi, riuscirono a distruggere una flotta greca al largo della Corsica.
Al tempo stesso, posero un limite all'espansione dei Greci nel mar Tirreno. Fu proprio questo il culmine dello splendore etrusco, che sembrava ormai inarrestabile.
L'inizio della crisi
Dopo alcuni anni di luce, gli Etruschi entrarono in difficoltà a causa di una mancanza di unità da parte delle città-stato da loro controllate. Nonostante fossero unite tra loro grazie a una lega, non c'era alcuno spirito di aiuto dell'una verso l'altra quando erano attaccate dai popoli confinanti.
A poco a poco, Roma iniziò a espandersi a sua volta in Etruria, con il popolo che perse Capua e Pompei durante la battaglia di Ariccia del 505 a.C. Gli Etruschi furono sconfitti da una flotta greca a Cuma. Tale evento mise a serio repentaglio i traffici marittimi del popolo. Il crollo definitivo arrivò tra il IV e il III secolo a.C.
Gli aspetti salienti della civiltà etrusca
La civiltà etrusca era contraddistinta prettamente da due aspetti ben precisi. Il primo riguardava il lusso e la ricchezza delle classi dirigenti dell'epoca, con acconciature sfarzose e gioielli splendenti.
Il secondo coincideva con il ruolo attribuito alle donne, che partecipavano alla vita sociale in maniera attiva, mantenevano il loro cognome anche da sposate e potevano anche essere poste alla guida di attività economiche.
Le antiche città-stato erano poste sotto la supervisione di un re, che si affidava ai ricchi proprietari terrieri. Questi ultimi si affidavano a schiavi senza diritti. Sotto l'aspetto religioso, gli Etruschi non adoravano un'unica divinità e prevedevano la presenza di tre figure sacerdotali, ossia il sacerdote vero e proprio, l'auruspicio e il fulgurator.