Gli elettrostimolatori sono dispositivi elettrici diffusi in ambito terapeutico, sportivo ed estetico. Grazie alla capacità di produrre impulsi elettrici, sono spesso impiegati in medicina per massimizzare gli effetti della riabilitazione o per ridurre il dolore causato da malattie neuromuscolari o da traumi. Gli elettrostimolatori trovano applicazione anche nel settore estetico per sciogliere le adiposità localizzate, per ridurre il ristagno dei liquidi, eliminare la cellulite, le smagliature e le rughe, nonché per tonificare braccia, addome e seno cadente. Gli elettrostimolatori muscolari sono utili anche per potenziare e completare l’allenamento di un atleta, per aumentare la massa muscolare, stimolare la forza oppure per evitare la degenerazione del muscolo.

Come funziona un elettrostimolatore muscolare?

Gli elettrostimolatori muscolari sono costituiti da un generatore di corrente dotato di più programmi, di display LCD, di una console di comandi e da una o più uscite per il collegamento degli elettrodi. Questi ultimi sono realizzati in gomma, un materiale che offre maggiore flessibilità e aderenza alla pelle. Hanno forma circolare per favorire l’elettrostimolazione facciale, mentre sono quadrati o rettangolari per i muscoli di arti e addome.

Provvisti di un gel autoadesivo, gli elettrodi vanno conservati in frigorifero prima dell’utilizzo. Vanno applicati sulla pelle ben detersa e asciutta e, per favorirne la rimozione, basta inumidirli con acqua, in modo da idratare nuovamente il gel.

La corrente generata dal dispositivo produce degli impulsi che, in buone condizioni fisiologiche, possono essere paragonati a quelli prodotti dal cervello e inviati al midollo osseo e ai muscoli. Il dispositivo, pertanto, è in grado di stimolare le fibre nervose e muscolari in modo da generare la contrazione.

Elettrostimolatore: è sicuro o ha effetti collaterali?

Gli elettrostimolatori muscolari sono dispositivi medicali estremamente sicuri, a patto che vengano utilizzati con criterio e sotto la supervisione di uno specialista. L’uso scorretto dell’apparecchio (applicazione non adeguata degli elettrodi, impulsi troppo intensi, sedute troppo frequenti) potrebbe comportare nei soggetti più sensibili reazioni avverse. Non di rado, infatti, si può incorrere in vere e proprie lesioni anche gravi, dolore e sovraccarico dei muscoli e dei tendini.

L’uso degli elettrostimolatori è sconsigliato alle persone affette da epilessia o ipertese, alle donne in stato interessante, ai portatori di pacemaker, a chi possiede protesi metalliche, a chi presenta lesioni cutanee, infezioni, ferite aperte, flebiti o alterazioni della sensibilità.

Per ottenere risultati soddisfacenti potrebbero essere necessarie dalle quattro alle sei settimane di trattamento.

Come scegliere il miglior elettrostimolatore muscolare

Acquistare un buon elettrostimolatore è utile per ridurre dolori, migliorare la tonicità muscolare e minimizzare i difetti estetici. Il mercato offre un’ampia varietà di dispositivi elettrici professionali e non, appartenenti a diverse fasce di prezzo. Il costo finale di un apparecchio di questo tipo può variare dai trenta fino ai mille euro. Ovviamente, questa differenza dipende dalla qualità del macchinario, dal numero di programmi disponibili e dai risultati che è in grado di offrire.

Sul sito www.elettrostimolatoriscontati.it è possibile confrontare più offerte e scegliere la migliore per le proprie esigenze. Per un acquisto consapevole, bisogna tenere in considerazione diversi fattori:

• numero dei programmi utilizzabili (ad esempio Fitness, Riabilitazione, Allenamento Sportivo);

• numero di canali. Ognuno si compone di due elettrodi per cui maggiori sono le uscite presenti e più si ha la possibilità di agire simultaneamente su muscoli differenti;

• dimensioni;

• tipologia di frequenza, ovvero il numero di impulsi emessi in un secondo espressi in Hertz (Hz);

• display. Dovrebbe essere LCD, ampio e con caratteri leggibili anche per gli ipovedenti;

• funzione multi-utente che consente a due o più persone di utilizzare il dispositivo senza cambiare le rispettive impostazioni e preferenze;

• capacità di memoria al fine di poter creare una libreria di programmi personalizzati in funzione degli obiettivi da raggiungere;

• modalità automatica. Consente di eseguire un programma senza dover intervenire manualmente sulla regolazione dell’intensità.

Di Guglielmo Guzzo

Amo bloggare su ciò che trovo interessante e utile. Sono un appassionato di cinema confessato e un buongustaio che ama viaggiare.